Bibbiena, 17-18 ottobre 2015

Ho partecipato alle Giornate di Studio del Dipartimento Didattica, al CIFA (Centro Italiano Fotografia d’Autore) cui sono stato invitato come Docente FIAF, ad esporre un mio contributo che in qualche modo proponesse anche gli intenti del DiAF (Dipartimento Audiovisivi FIAF). È stata un’occasione d’incontro davvero bella, libera da protagonismi personali, a favore di un dialogo costruttivo in sincero spirito di servizio.

Ho aperto la mia testimonianza – strutturata come presentazione Keynote – con un breve cartone animato tratto dai “doodle” di Google, opportunamente rielaborato, per evidenziare il messaggio delle mie proposte, che si fondano principalmente su uno “scambio di sentimento” tra docente-allievo e viceversa, e solo successivamente considerano la necessaria condivisione di competenze, evitando – per quanto possibile – la sola esposizione cattedratica di nozioni.

Proprio la struttura di questa presentazione è stata un esempio del mio “modus operandi”, supportato anche dell’esperienza in campo grafico e audiovisivo.
Lo scopo di queste mie proposte si può riassumere nella realizzazione di un “Progetto Educativo”, termine forse ambizioso ma sincero, atto a far acquisire una maggior consapevolezza – fotografica e di sé – cercando di amplificare la capacità di vedere di ciascuno, per andare oltre il solo atto del guardare.
In questo senso ho proposto alcune immagini di  “street-art”, in cui lo spirito di osservazione e rielaborazione di questi artisti di strada fornisce nuove chiavi di lettura a situazioni quotidiane, comunemente vissute con indifferenza, superficialità o addirittura rifiuto.

La nostra attenzione si deve rivolgere ai contenuti che ricerchiamo nelle immagini, indispensabili per dare senso al nostro messaggio, ma anche ai contenitori, quindi al modo di proporle, attento – ad es. – alla qualità di stampa, all’accuratezza di presentazione nella scelta dei colori dei supporti e dei testi, dei font utilizzati nelle titolazioni, nel volume della colonna sonora per i prodotti audiovisivi, nelle modalità espositive di una mostra…, il tutto a favore di una corretta, coinvolgente ed efficace comunicazione… per “far comune” come direbbe l’amico Sergio Magni che ci ha lasciato da poco e che abbiamo ricordato anche in questa occasione.

Con un breve spot di Apple – al di là della pubblicità intrinseca – ho richiamato ed evidenziato il nostro stato di persone perennemente “connesse” alla fotografia: per necessità, per lavoro, per passione… con atteggiamenti che possono considerarsi già di per se stessi, un’occasione educativa.

È quindi necessario porre la giusta attenzione anche a questo nostro tempo in cui ci troviamo a vivere, scandito da una tecnologia in continua mutazione che condiziona inevitabilmente anche il nostro modo di rapportarci e condividere informazioni, conoscenze, emozioni.
In virtù di queste attenzioni, dovremmo quindi acquisire anche un’educazione responsabile in merito a “quanto” fotografare, evitando inutili sprechi, che nell’analogico erano più evidenti, e oggi nel digitale sono nascosti e per questo ancor più incidenti su una equilibrata economia operativa.

Dopo la proiezione di un altro breve cartone animato di “alleggerimento” (Taking Pictures – https://vimeo.com/119520956) che ha scherzosamente ribadito questa necessità di “economia operativa” e ricordato anche il carattere giocoso che dovremmo mantenere nella nostra passione fotografica, ho spiegato – come da programma esplicito di queste giornate di studio – come si articola il mio progetto e le diverse aree di intervento che lo compongono.

Confermate le mie “radici” fotografiche nel Gruppo S. Paolo di Rho dal 1980, e nella FIAF (dal 1978) attraverso i suoi Dipartimenti in cui mi trovo ad interagire (DiD, didattica – DiCult, cultura – DiAF, audiovisivi), ho individuato nel termine FOTOblister il mio contenitore in cui ricercare le “pillole” per assistere alle diverse “necessità” fotografiche, e nello specifico:

MyPhoneography per la fotografia con smartphone (soprattutto iPhone e Hipstamatic);

MyFrame per la parte tecnica (più didattica);

MyStorytelling per il racconto fotografico (portfolio, audiovisivo, ma anche foto singola);

MyLogo per la grafica, importante supporto alla presentazione fotografica e audiovisiva;

MyCloud per la fotografia social/web (Facebook su tutti, ma anche Pinterest, Instagram, ecc.)

Ho quindi presentato me stesso, il “farmacista” (colui che dispensa i blister…) con un rapido excursus nella mia attività, scandito per comodità e praticità dalle onorificenze acquisite, a testimonianza reale del percorso nel tempo e dei risultati conseguiti, in campo fotografico artistico e organizzativo.

Infine ho descritto le “compresse”, ovvero gli ambiti di intervento nei quali sono stato coinvolto in fotografia, quelli in cui sento di potermi impegnare: corsi, seminari, workshop formativi e – perché no – anche qualche concorso in cui rimettersi in discussione e confronto con altri autori.

Ho terminato l’intervento condividendo un filmato in candid-camera, rielaborato aggiungendo all’evidente situazione comica una citazione di A. Adams, che ha sottolineato il valore sociale, storico, culturale e non solo estetico delle nostre fotografie: “Non fai solo una fotografia con una macchina fotografica. Tu metti nella fotografia tutte le immagini che hai visto, i libri che hai letto, la musica che hai sentito, e le persone che hai amato”… praticamente il mio programma di lavoro!